Il file robots.txt è uno degli strumenti più potenti e sottovalutati per la gestione di un sito WordPress. Questo piccolo file di testo, posizionato nella root del tuo sito, agisce come una mappa per i crawler dei motori di ricerca, indicando loro quali pagine o directory possono essere scansionate e quali devono essere evitate. Sebbene spesso trascurato, il file robots.txt gioca un ruolo cruciale nell’ottimizzazione SEO, nella gestione del budget di scansione e nella protezione di risorse sensibili. In questa guida avanzata, esploreremo tutto ciò che devi sapere per configurare, ottimizzare e testare il tuo file robots.txt, con un focus su best practice, caratteri speciali, strumenti di test e molto altro. Scopri come sfruttare al massimo questo strumento per migliorare il posizionamento e la sicurezza del tuo sito WordPress.
Il file robots.txt è un protocollo di esclusione che comunica con i crawler dei motori di ricerca. Non è uno strumento di sicurezza (non blocca l’accesso ai contenuti), ma una linea guida che i bot rispettano volontariamente. Il suo ruolo principale è:
WordPress genera automaticamente un file robots.txt di base, ma per sfruttarne appieno il potenziale, è necessario personalizzarlo. Ecco come fare:
Puoi visualizzare il file robots.txt digitando https://iltuosito.it/robots.txt nel browser. Se non è presente, WordPress ne genera uno virtuale. Per crearne uno personalizzato:
Un file robots.txt ben configurato deve includere:
Oltre alle regole generali per tutti i crawler (utilizzando User-agent: *), è possibile definire istruzioni specifiche per bot di motori di ricerca particolari, come Googlebot, Bingbot o altri. Questo è utile quando vuoi che determinati crawler si comportino in modo diverso rispetto agli altri. Ecco come fare:
Ogni motore di ricerca ha il proprio crawler, identificato da un nome univoco. Ecco alcuni esempi di User-agent comuni:
Per applicare regole diverse a crawler specifici, devi utilizzare il loro User-agent. Ecco un esempio di configurazione:
User-agent: Googlebot Disallow: /private/ Allow: /public/ User-agent: Bingbot Disallow: /temp/ Allow: /public/images/ User-agent: * Disallow: /wp-admin/ Disallow: /wp-includes/
In questo esempio:
Ecco alcuni scenari in cui potrebbe essere utile configurare regole specifiche per crawler diversi:
Quando utilizzi regole specifiche per crawler diversi, assicurati che non ci siano conflitti con le regole generali (User-agent: *). I crawler seguono sempre le istruzioni più specifiche per il loro User-agent. Ad esempio, se Googlebot ha una regola Allow per una directory, ma c’è una regola Disallow generale per tutti i bot, Googlebot seguirà la regola specifica.
Ecco un esempio di file robots.txt ottimizzato per un sito WordPress:
User-agent: * Disallow: /wp-admin/ Disallow: /wp-includes/ Disallow: /wp-content/plugins/ Disallow: /wp-content/themes/ Allow: /wp-content/uploads/ Sitemap: https://iltuosito.it/sitemap_index.xml
Questo esempio blocca l’accesso a directory sensibili ma permette la scansione delle immagini caricate (/wp-content/uploads/).
Il file robots.txt supporta caratteri speciali per regole più flessibili:
Dopo aver configurato il file, è essenziale testarlo per assicurarsi che funzioni correttamente. Ecco alcuni strumenti utili:
Ecco alcune best practice su cosa includere o escludere nel file robots.txt:
Ecco alcuni errori frequenti che possono compromettere l’efficacia del file robots.txt:
Il file robots.txt è uno strumento potente per ottimizzare la scansione e l’indicizzazione del tuo sito WordPress. Configurarlo correttamente richiede attenzione ai dettagli, ma i benefici in termini di SEO e gestione dei crawler sono significativi. Utilizza gli strumenti di test e segui le best practice per garantire che il tuo file sia sempre ottimizzato e funzionale.
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