I vantaggi di creare dati strutturati senza dipendere dai plugin

dato strutturato

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Gestione avanzata dei dati strutturati con Google Tag Manager

I limiti dei plugin per i dati strutturati

Nell’ambito SEO, i dati strutturati giocano un ruolo cruciale. Molti siti web si affidano a plugin per implementarli, ma questa soluzione, sebbene conveniente, presenta diverse limitazioni.

I plugin offrono una rapida implementazione, ma spesso mancano di flessibilità. Non sempre si adattano alle esigenze specifiche di un sito, soprattutto quando si tratta di contenuti o strutture uniche. Inoltre, possono influire negativamente sulle prestazioni del sito, aggiungendo codice superfluo e rallentando il caricamento delle pagine.

Un altro aspetto critico è la potenziale incompatibilità con altri plugin o con il tema del sito.

Questi conflitti possono causare malfunzionamenti o addirittura compromettere la funzionalità del sito. Infine, l’aggiornamento dei plugin dipende dagli sviluppatori, il che può ritardare l’adozione di nuove funzionalità o la correzione di bug.

Il potenziale di Google Tag Manager per dati strutturati dinamici

Google Tag Manager (GTM) offre un approccio più sofisticato e flessibile alla gestione dei dati strutturati. Vediamo i suoi principali vantaggi:

  • Personalizzazione avanzata: GTM permette di creare dati strutturati su misura per ogni pagina o tipo di contenuto. Puoi adattare facilmente lo schema in base a specifiche esigenze, senza essere limitato dalle opzioni predefinite di un plugin.
  • Gestione centralizzata: con GTM, puoi modificare i dati strutturati da un’unica interfaccia, senza dover intervenire direttamente sul codice del sito. Questo semplifica enormemente la gestione e l’aggiornamento degli schemi, soprattutto per siti di grandi dimensioni.
  • Prestazioni ottimizzate: GTM carica i dati strutturati in modo asincrono, riducendo l’impatto sulle prestazioni del sito. Questo è particolarmente vantaggioso per siti con un alto volume di traffico o con contenuti complessi.
  • Integrazione con dati backend: Google Tag Manager (GTM) consente di integrare dati provenienti dal backend del sito tramite il Data Layer, permettendo di gestire informazioni dinamiche e aggiornate.

Salvare e manipolare dati dal backend

Un esempio pratico di come Google Tag Manager (GTM) può utilizzare questi dati è il recupero delle date di pubblicazione e modifica degli articoli.

Invece di utilizzare un plugin per gestire queste informazioni, possiamo ricorrere a una semplice funzione PHP che inserisce direttamente queste date nel DOM della pagina. Potete inserire questo script nel file function.php del vostro tema child.

				
					function add_meta_dates() {
    if (is_single()) {
        $publishDate = get_the_date('c'); // Formato ISO 8601
        $modifiedDate = get_the_modified_date('c'); // Formato ISO 8601
        
        // Aggiungi meta tag
        echo '<meta property="article:published_time" content="' . esc_attr($publishDate) . '">';
        echo '<meta property="article:modified_time" content="' . esc_attr($modifiedDate) . '">';
    }
}
add_action('wp_head', 'add_meta_dates');
				
			

Incorporando le date come meta tag nel documento HTML, rendiamo queste informazioni accessibili sia ai motori di ricerca che a GTM stesso.

Questo approccio non solo facilita la manipolazione dei dati, ma offre anche diversi vantaggi significativi:

  • Flessibilità: la possibilità di aggiungere facilmente ulteriori dati seguendo lo stesso principio consente di espandere le funzionalità del sito senza complicazioni. Ad esempio, se in futuro si desidera includere informazioni aggiuntive come le categorie degli articoli o i tag, è sufficiente implementare nuove funzioni PHP per inserire questi dati nel DOM. Questo rende il sistema altamente adattabile alle esigenze in evoluzione del sito.
  • Prestazioni: i meta tag, essendo leggeri e semplici, hanno un impatto minimo sulle prestazioni della pagina. Aggiungere informazioni strutturate in questo modo non rallenta il caricamento della pagina, contribuendo a mantenere un’esperienza utente fluida. Questo è particolarmente importante in un contesto in cui la velocità di caricamento è cruciale per la SEO e la soddisfazione degli utenti.
  • Chiarezza nella struttura: utilizzando questo metodo, si stabilisce una chiara separazione tra il backend e la logica di presentazione. Il backend è responsabile esclusivamente della fornitura dei dati, mentre Google Tag Manager gestisce come e quando questi dati vengono presentati. Questa separazione non solo semplifica la manutenzione, ma facilita anche il lavoro di sviluppo e aggiornamento, poiché le modifiche possono essere apportate in modo più mirato e senza influenzare altre parti del sistema.

Creare variabili JavaScript in GTM

Una volta che i dati sono disponibili nel DOM, GTM può accedervi tramite variabili JavaScript personalizzate.

				
					function() {
    var metaElement = document.querySelector('meta[property="article:published_time"]');
    return metaElement ? metaElement.getAttribute('content') : '';
}
				
			

Questo approccio offre una grande flessibilità:

  • Puoi creare variabili per qualsiasi dato presente nel DOM.
  • Le variabili possono essere facilmente modificate o aggiornate in GTM senza toccare il codice del sito.
  • Puoi applicare logiche complesse all’interno di queste funzioni, come la formattazione delle date o la combinazione di più elementi.

Integrare variabili nei dati strutturati

Il vero potere di GTM si manifesta quando integriamo queste variabili direttamente nei tag dei dati strutturati.

Ad esempio, se hai una variabile in GTM che cattura la data di pubblicazione di un post (DataPubblicazione), puoi fare il binding (collegamento) di questa variabile a un tag JSON-LD per i dati strutturati, in modo dinamico.

Ecco un esempio di come potrebbe apparire il codice:

				
					<script type="pmdelayedscript" data-cfasync="false" data-no-optimize="1" data-no-defer="1" data-no-minify="1">(function(){
var data = {
"@context": "http://schema.org",
			"@type": "BlogPosting",
			"mainEntityOfPage": {
				"@type": "WebPage",
				"@id": "{{Url blogposting}}"
				},
			"headline": "{{H1 blogposting}}",
			"name": "{{H1 blogposting}}",
			"description": "{{MetaDescription blogposting}}",
			"image": "{{Image blogposting}}",
			"datePublished": "{{Datapubblicazione blogposting}}",
            "dateModified": "{{Datamodifica blogposting}}",
			"author": {
				"@type": "Person",
				"@id":"https://artigianiseo.it/chi-siamo/",
				"url":"https://artigianiseo.it/chi-siamo/",
			    "jobTitle": "Consulente SEO",
				"name": "Andrea Bodria",
				"image":{
					"@type":"ImageObject",
					"url":"https://artigianiseo.it/wp-content/uploads/2024/08/bodria-a.png","height":340,"width":468}
			},
			"publisher": {
				"@type": "Organization",
				"name": "Artigiani Seo",
				"logo": {
					"@type": "ImageObject",
					"url": "https://artigianiseo.it/wp-content/uploads/2024/07/Logo-Artigiani-SEO.png"
				}
			}

}
var script = document.createElement('script');
script.type = "application/ld+json";
script.innerHTML = JSON.stringify(data);
document.getElementsByTagName('body')[0].appendChild(script);
})(document);</script>
				
			

Questo metodo offre numerosi vantaggi:

  • Dinamicità: i dati strutturati si aggiornano automaticamente con il contenuto della pagina.
  • Coerenza: riduci il rischio di discrepanze tra il contenuto visibile e i dati strutturati.
  • Manutenibilità: puoi aggiornare lo schema da un unico punto (GTM) invece di modificare il codice di ogni pagina.

Trigger personalizzati per un controllo preciso

Google Tag Manager offre un livello di controllo avanzato sui dati strutturati, consentendo di attivarli solo quando necessario.

Questa funzionalità è particolarmente utile quando si desidera applicare schemi specifici a determinati tipi di contenuto, garantendo così una gestione più mirata e efficace delle informazioni.

Un esempio pratico di questa capacità è l’uso di variabili JavaScript personalizzate per verificare la presenza di un determinato meta tag, come il meta type article.

				
					function() {
  var metaOgType = document.querySelector('meta[property="og:type"]');
  return metaOgType && metaOgType.content === 'article';
}
				
			

Utilizzando questa funzione JavaScript, è possibile controllare se il meta tag è presente nel DOM della pagina. Questa variabile diventa quindi la condizione per l’attivatore associato al tag che contiene lo script JSON-LD relativo all’entità “BlogPosting”.

I vantaggi di questo sistema includono:

  • Efficienza: i dati strutturati vengono iniettati solo nelle pagine pertinenti
  • Precisione: puoi creare logiche complesse per determinare quando e dove applicare gli schemi.
  • Flessibilità: puoi facilmente adattare i trigger in base alle modifiche del sito o alle esigenze SEO.

Benefici dell’inserimento di script nel Body con GTM

  • Caricamento più veloce: posizionando lo script nel body, non si blocca il rendering iniziale della pagina, migliorando i tempi di caricamento percepiti dall’utente.
  • Accesso completo al DOM: iniettando lo script nel body, si ha la certezza che tutti gli elementi della pagina siano già stati caricati. Questo permette di accedere e utilizzare qualsiasi informazione presente nella pagina per i dati strutturati.
  • Compatibilità con il Lazy loading: se il sito utilizza tecniche di lazy loading per immagini o altri contenuti, iniettare i dati strutturati nel body assicura che tutte le informazioni necessarie siano disponibili.

 

L’utilizzo di Google Tag Manager per la gestione dei dati strutturati offre un livello di controllo, flessibilità e ottimizzazione delle prestazioni che supera di gran lunga le capacità dei plugin tradizionali. Questo metodo permette di implementare strategie SEO più sofisticate e personalizzate, adattandosi perfettamente alle esigenze specifiche di ogni sito web.

Mentre richiede una maggiore competenza tecnica iniziale, i benefici a lungo termine in termini di manutenibilità, prestazioni e precisione SEO rendono questo approccio altamente vantaggioso per siti web di ogni dimensione, ma particolarmente per quelli con esigenze complesse o in rapida evoluzione.

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Andrea Bodria

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